ARIO

(? - Costantinopoli 336). Prete di Alessandria, sostenne che il Figlio (o Logos), essendo stato generato da Dio, non poteva essere considerato esso stesso Dio e non poteva in particolare possedere l'attributo dell'eternità, ma era stato creato dal nulla. Fu condannato da un concilio egiziano dal vescovo Alessandro (321) e nuovamente dal concilio di Nicea da Costantino, benché avesse trovato appoggio da parte dello storico Eusebio, vescovo di Cesarea, e del vescovo Eusebio di Nicomedia. Esiliato in Illiria, fu poi reintegrato nella Chiesa dallo stesso Costantino, allorché l'imperatore si mostrò propenso a rivedere la sua condanna dell'arianesimo.
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